Steve Jobs ha recentemente scritto una lettera aperta riguardo al sistema blindato Fair Play con il quale si proteggono i diritti degli autori (leggi: delle major) nel sistema iTunes store.
In pratica, Jobs dichiara che FairPlay è stato creato solamente perché le major lo richiedevano, e secondo il suo punto di vista il DRM lascia il tempo che trova.
Al di là della retorica di Jobs, che in una vita passata avrebbe portato migliaia di soldati nelle crociate con il potere della sua parola, la teoria secondo la quale il DRM è perfettamente inutile mi piace: le persone che acquistano da iTunes lo farebbero comunque, perché la ragione per cui scelgono di pagare per la propria musica invece di scaricarla felicemente e illegalmente dalla rete è che preferiscono dare giusto tributo ai musicisti. DRM o no, lo farebbero comunque. Anzi, una persona con dei valori sarebbe molto più disposta a comprare da iStore se non ci fossero delle limitazioni al loro utilizzo, anche se in realtà il loro utilizzo della musica acquistata non ne viene modificata.
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venerdì 9 febbraio 2007
Jobs sul DRM
Pubblicato da
invalid.process
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00:37
Etichette: informatica
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